La speculazione sulle energie rinnovabili

Fonte: Orso Tibetano

Leggendo l’articolo qui sotto, sul momento mi son detto che saggia la posizione del C.A.I, Club Alpino Italiano….poi ripensandoci mi son detto: veramente la posizione del C.A.I. non è niente di che… un briciolo di buon senso, un minimo di obiettività, almeno due Neuroni per dialogare fra loro…. in realtà è la posizione di certe associazioni e partiti pseudo ambientalisti ad essere scellerata… qui si parla di eolico e idroelettrico, ma il problema della speculazione riguarda tutte le energie anche  queste in parte più pseudo che realmente rinnovabili…
Ecco perche’ la politica di incentivi è stata rivista

Testo di Carlo Brambilla – Sezione di Seveso e gruppo di lavoro Energia CCTAM
Il complicato argomento delle fonti rinnovabili d’energia e le pesanti ripercussioni di queste sull’ambiente montano, già trattato per alcuni aspetti su queste pagine in diverse occasioni (1), merita un ulteriore approfondimento, anche per motivare la posizione assunta dal CAI sugli impianti eolici industriali, pubblicata su La Rivista di nov-dic. 2010.
E’ utile qui ricordare che in seguito a direttive della Comunità Europea, tese a promuovere lo sviluppo di fonti d’energia rinnovabili (FER) e in seguito ad una ben orchestrata campagna mediatica sostenuta anche da qualche associazione ambientalista, i diversi governi succedutisi dal 1999 ad oggi in Italia, hanno posto in atto un sistema di incentivazioni che, per le produzioni elettriche, ha raggiunto la massima premialità con la Legge n. 222 del nov. 2007, superando in generosità le diverse incentivazioni adottate nei paesi CE. In base a detta Legge, leggermente ritoccata dalla recente manovra finanziaria (L. n. 122/2010) gli incentivi sono erogati sull’energia prodotta e ceduta al Gestore del Mercato Elettrico, con modalità diverse secondo la fonte energetica e la potenza degli impianti.

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