Archivi della categoria: Ogm

I girasoli “mutanti” e le api che muoiono. Scene da film horror nei campi

Fonte: Blogeko

L’immagine delle api morte o morenti sui fiori di girasole è tratta da un video (è pubblicato dopo il “continua”) girato quest’estate che documenta una morìa imponente verificatasi in provincia di Fermo: oltre che nelle Marche, altre sono avvenute in Molise e Puglia. Sembrano scene di un film dell’orrore. Cos’è successo, uso irresponsabile di insetticida su un campo in piena fioritura? Macchè.
Ho parlato al telefono con Francesco Panella, presidente dell’Unaapi (Unione nazionale associazione apicoltori italiani): i principali indiziati, a suo avviso, sono le nuove varietà di girasoli “mutanti” – sementi approvate dall’Unione Europea e lecitamente immesse in commercio da poco tempo – e l’uso, anch’esso lecitissimo, dei diserbanti.
Blogeko – lo sapete, amici lettori – è molto affezionato alle api, che stanno morendo in tutti i Paesi ove si pratica agricoltura industrializzata. E’ molto affezionato alle api perchè dall’impollinazioneche esse effettuano dipende buona parte del nostro cibo; inoltre le api che muoiono sono solo il segno più evidente della scomparsa di tante piccole vite selvatiche cui poco si bada. Le sorti delle api, insomma, mostrano come le nostre campagne stanno diventando un deserto.

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“Il mais Ogm è veleno”. Studio choc in Francia, allarme del governo e della Ue

Fonte: Il Fatto Quotidiano
Di: Leonardo Martinelli

Per la prima volta una ricerca scientifica indipendente ha analizzato gli effetti nel lungo periodo degli organismi geneticamente modificati. Sotto accusa la variante Nk603 prodotta dalla Monsanto, che in Europa può essere solo importata ed è destinata prevalentemente all’alimentazione del bestiame. La commissione europea chiede all’Efsa analizzare i dati. Mentre Parigi medita di richiedere il blocco delle importazioni

Da anni infuriano le polemiche sugli Ogm. Sono nocivi alla salute? Devono essere proibiti? Ma finora nessun studio davvero serio sulla materia era stato realizzato. Soprattutto un’inchiesta scientifica accurata su un periodo relativamente lungo (solo inchieste fino a un massimo di 90 giorni). Adesso, invece, dalla Francia sembrano arrivare le risposte tanto attese. E il verdetto è di quelli senza appello. Per il professor Gilles-Eric Séralini, che ha studiato gli effetti di un mais transgenico, “il suo assorbimento sul lungo periodo agisce come un potente veleno”.
Séralini, docente di biologia molecolare e ricercatore presso l’università di Caen, in Normandia, ha portato avanti il suo studio per due anni, nella più completa riservatezza, per evitare pressioni e boicottaggi. La ricerca ha valutato gli effetti del mais Nk 603 (che nell’Unione europea non può essere coltivato, ma sì importato) e di un erbicida, il Roundup, il cui utilizzo è in genere associato a quel mais transgenico. Entrambi i prodotti sono fabbricati dalla multinazionale americana Monsanto. E, va sottolineato, il Roundup è ormai l’erbicida più venduto al mondo. Séralini e la sua équipe hanno utilizzato 200 ratti, divisi in tre gruppi: quelli alimentati con il Nk 603, prodotto con il Roundup. Oppure senza fare ricorso a questo erbicida. Mentre un gruppo di animali ha mangiato  solo mais non geneticamente modificato, ma trattato con il Roundup.
Ebbene, il confronto è allarmante. «La mortalità è molto più rapida e forte nel caso del consumo di entrambi i prodotti di Monsanto», ha sottolineato Séralini al Nouvel Observateur, che pubblica oggi, giovedì, un lungo dossier sull’argomento. Rispetto a un altro gruppo di ratti, non alimentato con l’Ogm e il pesticida, il primo fra i 200 è morto a un anno di età (almeno un anno prima di quelli non «contaminati» dagli Ogm): aveva mangiato il mais transgenico, trattato con il Roundup. E al diciassettesimo mese dell’esperimento si è osservato che i ratti alimentati con gli Ogm avevano una mortalità di cinque volte superiore rispetto agli altri. In generale gli animali che hanno consumato Ogm hanno riportato tumori alla mammella e danni gravi al fegato e ai reni.
La speranza di vita di un ratto è di due anni, due anni e mezzo. Permettono di verificare con largo anticipo quello che potrà avvenire a un uomo. “Riteniamo che le sostanze analizzate – ha precisato il riceratore – siano tossiche anche per gli uomini. Diversi test che abbiamo effettuato su cellule umane vanno nella stessa direzione”. “Sono almeno quindici anni che gli Ogm vengono commercializzati. E’ davvero un crimine che finora nessuna autorità sanitaria abbia imposto la realizzazione di studi di lunga durata”. Mercoledì prossimo in Francia uscirà, edito da Flammarion,Tutti cavie (Tous cobayes), un libro nel quale Séralini illustra la sua ricerca. Ma soprattutto una sintesi dello studio sarà pubblicata nel prossimo numero di una prestigiosa rivista, Food and chemical Toxicology. I ricercatori di Caen non sono degli improvvisati.
A livello dell’Unione europea solo due varietà transgeniche sono autorizzate per la coltivazione, il mais Mon 810, ancora di Monsanto, e la patata Amflora di Basf. Ma in realtà molti Paesi hanno applicato il divieto mediante una moratoria (fra quelli la Francia e anche l’Italia). Solo il Mon 810 è davvero coltivato nella Ue, anche se soprattutto in Spagna (l’80% della superficie totale). Altri 44 prodotti Ogm sono stati autorizzati da Bruxelles per la commercializzazione, come il mais Nk 603, al centro dello studio. Sono importati e perlopiù utilizzati per alimentare il bestiame. Come ha spiegato al Nouvel Observateur Joel Spiroux, collaboratore di Séralini, «i bovini sono abbattuti troppo presto perché si possano riscontrare gli effetti negativi degli alimenti transgenici sul lungo periodo. La speranza di vita di questi animali è compresa fra i 15 e i 20 anni, ma ormai vengono abbattuti a cinque, tre anni , 18 mesi o anche in precedenza».
Intanto, intorno allo studio sta scoppiando un vero putiferio. Il Governo francese ha già chiesto a Bruxelles “misure che potrebbero portare alla sospensione d’urgenza dell’autorizzazione a importare il mais Nk 603″. I Verdi francesi, alleati dei socialisti nell’attuale Esecutivo, chiedono di andare oltre e di “sospendere tutte le importazioni di Ogm nella Ue”. La Commissione europea, per voce del commissario alla Salute John Dalli ha chiesto all’Agenzia per la sicurezza alimentare (Efsa) di analizzare lo studio di Séralini, le cui posizioni anti-Ogm sono state spesso criticate in passato dalla comunità scientifica con l’accusa di un approccio troppo “libero” alla statistica. In ogni caso l’authority alimentare prenderà in mano i dati dello studio, con la promessa “di trarne le dovute conseguenze”.

Veronesi contro la carne: sopravviveremo grazie agli OGM

Fonte: Big Hunter

Gli uomini sono per natura vegetariani, le risorse scarseggiano e si impongono problemi etici rispetto alla tutela degli animali. Soluzione? Eliminare la carne e dare vita ad una vasta produzione di alimenti geneticamente modificati in grado di sfamare una popolazione destinata a crescere esponenzialmente. Questo in estrema sintesi il Veronesi pensiero in tema di alimentazione,  contenuta in una lunga intervista di Simona Falasca pubblicata sul sito Greenme e realizzata ai margini del secondo Barilla International Forum on Food & Nutrition alla Bocconi di Milano.
L’illustre oncologo, sempre più impegnato sul fronte animalista, lascia gli alti toni accademici: “amo gli animali – spiega semplicemente- e quindi non li mangio! Bisogna essere coerenti: è facile, quanto inutile, dire che si amano gli animali e poi cucinarsi la bistecca”. Il problema non è solo etico ma anche sociale (la carne non basterebbe per tutti) e salutista (i vegetariani – secondo alcuni studi non meglio precisati – vivrebbero addirittura cinque anni in più della media).
Per Veronesi, canini a parte, l’uomo è un erbivoro come tutti i primati “che poi gli uomini, dopo le glaciazioni e le conseguenti difficoltà nel reperimento del cibo, abbiano cominciato ad uccidere gli animali – e anche gli uomini stessi – per sopravvivere, non per questo si può dire che l’uomo sia nato per mangiare altri uomini no? Tanto meno per mangiare mucche, agnelli, pecore o cavalli”.
Saranno quindi gli Ogm la soluzione per scampare ad un destino altrimenti catastrofico. “Sono inevitabili  – dichiara Veronesi – se vogliamo arrivare a nutrire 10, 15, 20 miliardi di abitanti nel prossimo futuro. Anche perché se in un secolo siamo cresciuti da un miliardo a 7 miliardi di persone, è molto probabile che arriveremo presto a raddoppiare. E creando piante più resistenti ai virus e più produttive si riuscirà a sfamare sostenibilmente tutti”.
Gli Ogm vanno bene ma se a Veronesi gli si parla dell’incrocio tra i geni di un cavallo e di un asino, che può avvenire anche senza l’intervento dell’uomo, quella è “una forzatura della natura”. Il mulo è sterile, proprio come i semi delle coltivazioni Ogm, gli fa notare l’intervistatrice, cosa che obbliga gli agricoltori ad acquistare annualmente le sementi dall’azienda che detiene il brevetto. La risposta è assai vaga: “le nuove tecniche di ingegneria genetica – dice Veronesi – sono riuscite a superare anche questo limite”.
L’oncologo non si sbottona nemmeno quando gli viene chiesto della strategia avviata dall’Oscse e dalla Fao favorevole  agli OGM e agli additivi chimici, consentono anche l’uso degli ormoni della crescita (rBGH), attraverso il Codex Alimentarius, organismo che detterà le linee guida per la sicurezza alimentare:“non lo conosco – risponde – E non penso che siano avallati gli ormoni della crescita”.
Della serie: anche gli scienziati ogni tanto smarronano. Velo pietoso sulla dichiarazione del grande luminare sul nucleare in Italia. Lo considera sicurissimo, tanto che sarebbe disposto ad abitarci accanto. Alla cui affermazione, un blogghista milanase ha chiosato: speriamo che il professore non abiti a Milano.

L’horror Monsanto continua: da semi Terminator a semi Zombie

Fonte: Agorà Vox
Da: Farm Warms
Di: Barbara H. Peterson
Trad. Cristina Bassi, Café Humanité

Non ci bastavano i semi Terminatori, ovvero sterili, che il colosso degli OGM sta immettendo sui mercati, adesso è arrivata la fase successiva: i semi Zombi, “riconvertibili fertili”, ma solo su trattamento chimico…
“Monsanto e la sua cricca ci avevano promesso che non avrebbero usato la tecnologia Terminator, definita GURT: genetic use restricted technology (tecnologia ad uso genetico ristretto). Infatti, le Nazioni Unite hanno emesso una moratoria sul progetto. Dunque siamo salvi, giusto? Sbagliato…
Come solito, i ragazzi dai bianchi camici di laboratorio non sono stati oziosi. Nonostante la moratoria, non solo stanno lavorando alacremente alla tecnologia Terminator, ma anche si stanno preparando ad introdurre quella Zombie: due tecnologie che sono giusto una variazione del GURT.

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