Le Gualchiere di Remole. Fortuna e destino di Firenze, lunedì 26 giugno 2017, ore 17 Circolo Vie Nuove, Viale Giannotti 13, Firenze Gualchiere di Remole: 700 anni di storia, 50 anni di progetti, un mese per venderle Leonardo Rombai (testo scritto con Marco Piccardi) – Italia Nostra

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Cenni storici

Le Gualchiere di Remole sono un opificio monumentale primo-trecentesco situato a circa 10 km a monte della città di Firenze (cui si arriva mediante la strada provinciale 34 di Rosano), ubicato sulla riva sinistra d’Arno che fronteggia gli abitati di Le Falle e Le Sieci, che si susseguono sulla riva opposta.

Secondo l’Istituto e Museo di Storia della Scienza, le Gualchiere“costituiscono uno dei pochi esempi di opificio industriale di epoca tardomedievale esistenti ancora oggi in Italia, documentando, al tempo stesso, lo sviluppo raggiunto dalla manifattura laniera fiorentina. L’intero complesso delle opere idrauliche è rimasto sostanzialmente inalterato […]. Si tratta di un complesso reso suggestivo ed unico dalla presenza di due torri, l’assenza di discontinuità nella struttura muraria dell’edificio prospiciente l’Arno, e la successione seriale degli ambienti. Come dimostra la bibliografia allegata, pochi monumenti fiorentini e toscani hanno attratto così tanto interesse da parte degli studiosi e delle tesi di laurea dell’Università di Firenze. Per tutte queste ragioni dal 2013 è inserito negli elenchi dei beni di interesse storico-artistici e architettonici di cui alla legge nazionale n. 44/2004.

Oggi, però, le Gualchiere sono in uno stato di profondo degrado, fino allo stato di rovina. Gli ambienti del corpo turrito, anticamente destinati ad accogliere i macchinari, sono completamente in disuso e quasi impraticabili per la presenza di materiale alluvionale.

Per decenni si è pensato ad un progetto di recupero per la musealizzazione e altre funzioni a fini soprattutto di fruizione pubblica che la volontà del Comune fiorentino di privatizzare con messa all’asta sta facendo definitivamente tramontare.

Le Gualchiere furono costruite ex novo nel 1326 dalla potente famiglia Albizzi, che nel corso di quello stesso secolo – tra il 1322 e il 1376 – arrivò a controllare tutti gli analoghi impianti esistenti a monte della città (Rovezzano, Girone, Quintole e Remole, oltre a quello di Compiobbi diruto) e a consolidare, in tal modo, la posizione di preminenza tra i lanaioli fiorentini.

E’ noto che Firenze si dotò di gualchiere alimentate dall’Arno nell’ambito urbano fin dal XIII secolo e che, specialmente dopo la terribile piena del 1333, gli opifici idraulici urbani vennero delocalizzati a monte della città, tra Rovezzano e Pontassieve, dove si venne a costituire un vero e proprio ‘distretto’ industriale laniero con il settore manifatturiero più vitale nell’Europa del tempo.

Ancora oggi le gualchiere di Remole si percepiscono come una sorta di piccolo castello ubicato in aperta campagna. Le due torri merlate con piazzale interno e le mura anch’esse coronate da merli guelfi sono contemporanee alla struttura fondata nel 1326 in base ad un progetto organico che richiese la bella cifra di 5000 fiorini d’oro, e servivano a proteggere il complesso edilizio produttivo, i magazzini e le abitazioni dagli assalti notturni da parte di malintenzionati, per derubare i panni di lana che rappresentavano, all’epoca, una merce assai preziosa.

La forza idraulica era garantita dalla pescaia di Remole (altro rarissimo esempio di manufatto che conserva le caratteristiche tecniche originarie di questo tipo di sbarramento), dove ad una cateratta con casetta per il custode, che regola ancora oggi il flusso delle acque, si connette la gora alimentatrice o ‘di carico’: un canale artificiale parallelo all’Arno capace di garantire la forza idrica a ritrecini, pale, macine e magli. Il complesso industriale disponeva di un traghetto, la Nave ai Martelli, che lo congiungeva all’altra sponda solcata dall’importante strada per Firenze e per Pontassieve e la Romagna (detta oggi Tosco-Tomagnola o Aretina-Forlivese), dove sorge l’antica pieve di Remole e dove pure correva la tradizionale via di transumanza tra l’Appennino fiorentino a nord e il Poggio di Firenze e il Chianti a sud, detta Maremmana. Sotto gli Albizzi (come attesta un documento del 1377), Remole poteva contare su vari mulini da cereali e su venti pile di gualchiere.

Dopo una relativa decadenza – in linea con l’intera industria tessile fiorentina – tra la fine del Trecento e tutto il XV secolo, nel 1541 furono acquistate dalla potente Arte della Lana, che gestì la produzione fino alla soppressione della corporazione voluta dai provvedimenti liberistici del granduca Pietro Leopoldo di Lorena nel 1770. Sotto la gestione dell’Arte, le capacità produttive dell’opificio (già allora affidato alla famiglia Del Soldato, che vi sarebbe rimasta ininterrottamente fino al 1977) tornarono ad accrescersi: nel 1610, alcuni mulini furono trasformati in gualchiere e il complesso arrivò a disporre di 19 pile.

Nel 1708 l’Arte avviò un importante adeguamento tecnologico, trasformando le 19 pile tradizionali in tre pile all’olandese.

Dopo la soppressione dell’Arte, la proprietà passò per un decennio alla neo-istituita Camera di Commercio di Firenze e poi, dal 1781 e fino al 1812, alla cattedrale di Santa Maria del Fiore ossia all’Opera del Duomo. In questo periodo venne costruita una nuova gualchiera all’Olandese, con il fabbricato addossato alla torre che guarda Firenze, come dimostra anche la mappa del Campione di Strade della Comunità del Bagno a Ripoli disegnato nel 1785-91.

Con la dominazione napoleonica, le Gualchiere tornarono alla Camera di Commercio di Firenze che le possedette fino al 1918, quando furono acquistate (insieme a quelle del Girone) dal Comune di Firenze, cui ancora oggi appartengono. Sotto la prima gestione dell’amministrazione comunale fiorentina, la residua gualchiera venne demolita per dar luogo ad un colorificio con molitura della calce. I mulini continuarono a far girare le grandi macine di pietra alberese, ma il Comune di Firenze si disinteressò gradualmente dell’immobile.

Nel 1944 i tedeschi distrussero le due porte di accesso al complesso edilizio dalla tipica conformazione castellana.

Alla metà del secolo scorso, nell’area circostante, venne installata una draga per lo sfruttamento dei preziosi e pregiati depositi alluvionali fluviali per la loro utilizzazione nell’industria edilizia.

L’inondazione del 4 novembre 1966 distrusse il traghetto con il suo approdo, danneggiando anche l’antico complesso industriale, i cui residui quattro mulini continuarono tuttavia a funzionare fino al 1977 (quando cessò l’attività il Del Soldato) e ancora fino al 1984 (quando si ritirò anche il Cioni).

I progetti di recupero e le istanze attuali dei cittadini e delle associazioni

A partire dalla fine degli anni ’70 del secolo scorso, associazioni, comitati, forze politiche, cittadini, studenti, professori e docenti universitari si sono impegnati, a diverso titolo, per il recupero delle Gualchiere.

Le iniziative sono state tantissime, basti ricordare che al 2004 risale una petizione indirizzata alla Provincia di Firenze e ai Comuni interessati che ha raccolto 600 firme. Nel febbraio-marzo 2006 Italia Nostra, congiuntamente al Consiglio di Quartiere n. 3 del Comune di Firenze, ha organizzato due affollate conferenze tenute sul tema da Giovanni Cherubini e Leonardo Rombai. In quell’occasione si è suggerito la predisposizione di un progetto europeo articolato e coerente: capace di garantire riqualificazione, salvaguardia e piena valorizzazione del complesso edilizio e del suo contorno lungo il fiume da trasformare in parco (con le due sponde da unire mediante passerella). Nel luglio 2009 si sono incontrati a Firenze gli amministratori dei due comuni interessati, i rappresentanti dell’Unesco e di varie altre associazioni e fondazioni internazionali. La riunione ha portato alla sottoscrizione di un protocollo per finanziare un grande ed ambizioso progetto, funzionale alla trasformazione delle Gualchiere di Remole in un centro internazionale di ricerca/documentazione-museificazione/attività didattico-educativa sugli antichi saperi e sulle tecniche correlati ai più svariati temi e problemi che interessano l’umanità (con l’idea di affidare la presidenza del centro allo scienziato e premio Nobel Vandana Shiva). Fin dal 2015 alcune classi dell’Istituto scolastico ISIS Leonardo Da Vinci, seguite dal professor Girolamo Dell’Olio e dai colleghi, frequentano e documentano lo stato delle Gualchiere, ma sono ormai decenni che la pressione dei cittadini ha determinato numerose interpellanze comunali in difesa del bene pubblico, portate avanti, tra gli altri, nel lungo periodo, dai sindaci di Bagno a Ripoli Mauro Zampoli, Luciano Lastrucci, Luciano Bartolini e Francesco Casini e, di recente, da non pochi consiglieri o ex consiglieri comunali ripolesi (tra cui Beatrice Bensi, Sonia Redini e Paolo Sartoni) e dai consiglieri comunali fiorentini Miriam Amato, Tommaso Grassi, Fabrizio Ricci, Alessio Rossi, Mario Tenerani, Giacomo Trombi, Cristina Scaletti e in parte dalla Commissione Urbanistica fiorentina. Questa sempre più intensa attività ha trovato frequente eco nella stampa quotidiana, specialmente tra estate 2016 ed estate 2017, come dimostrano non pochi articoli editi su “Il Corriere Fiorentino”, “La Nazione”, “La Repubblica”, “Il Gazzettino del Chianti” e in varie testate on line.

Dal parco fluviale centrato sulle Gualchiere all’albergo 5 stelle: 38 anni di studi e di impegni istituzionali

1979 (delib. C. C. n. 394 del 2 agosto): variante per le zone extraurbane al Piano Regolatore Generale di Bagno a Ripoli. Grazie al lavoro dell’urbanista Giorgio Pizziolo si prefigura la realizzazione del parco fluviale della valle dell’Arno intorno all’antico complesso edilizio

  1. Il Comune di Firenze incarica l’architetto Paolo Antonio Bottai di redigere il piano di recupero e di valorizzazione delle Gualchiere

1984 (del. C. C. n. 491 del 20 dicembre 1984): adozione del progetto di fattibilità. Il Comune di Bagno a Ripoli si impegna per l’attuazione del parco fluviale entro un quinquennio, e a predisporre piani particolareggiati

  1. Giorgio Pizziolo e il suo gruppo di lavoro redigono, sempre per conto del Comune di Bagno a Ripoli, un progetto di parco fluviale, nel cui quadro potesse essere risolto il problema del recupero e della destinazione dell’intero complesso delle Gualchiere
  2. Il Comitato di Coordinamento Tecnico-Scientifico per i piani di recupero del Comune di Firenze riconosce l’altissimo valore storico-architettonico-ambientale delle Gualchiere, e l’urgenza dell’intervento di restauro: si suggerisce la destinazione ad attrezzatura ricettiva per il turismo giovanile e di valorizzare comunque le potenzialità didattiche del monumento
  3. I Comuni di Firenze e Bagno a Ripoli stabiliscono di rapportare il recupero delle Gualchiere al parco dell’Arno (da estendere ai territori dei Comuni di Fiesole e Pontassieve), il coinvolgimento della Provincia di Firenze e della Regione e, possibilmente, dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze

1987 aprile-giugno. Gli assessori alla Cultura della Provincia di Firenze e del Comune di Pontassieve fanno cenno al possibile finanziamento da parte del Comune di Firenze (nel bilancio 1988) dei primi interventi di manutenzione urgente e di restauro integrale degli edifici e delle opere idrauliche. Si decide inoltre per la cessazione dell’estrazione di inerti nel tratto d’Arno in esame, l’avvio di un progetto di fattibilità per l’utilizzo e la gestione del bene ambientale e culturale, la redazione di un protocollo di intesa fra le amministrazioni pubbliche interessate

1989 – marzo 1994. Si interrompono i contatti fra le amministrazioni

  1. Lo scultore Piero Gensini ottiene in affitto alcuni vani nel complesso delle Gualchiere che – restaurati a sue spese – diventano lo studio della sua attività di artista

1994 aprile. Le condizioni dell’antico complesso industriale si fanno sempre più disastrose. L’assessore all’Ambiente della Provincia di Firenze mette a punto il protocollo d’intesa con l’accordo di un convegno atto ad approfondire il problema Gualchiere

1994 ottobre. Convegno organizzato dai Comuni di Pontassieve e di Bagno a Ripoli. L’architetto progettista Bottai segnala la necessità di interventi urgenti per la realizzazione di un centro didattico (3-4 sale adibite a biblioteca e centro di documentazione, recupero delle abitazioni del borghetto per la trasformazione in foresteria, punto di ristoro e di vendita dei prodotti tipici dell’area, aree di parcheggio, percorso ciclabile lungo il fiume e passerella sull’Arno di collegamento agli abitati di Le Falle e Le Sieci). Il sindaco di Bagno a Ripoli, Mauro Zampoli, (nell’assenza inspiegabile di Provincia e Regione) pone il complesso monumentale delle Gualchiere come motore del progetto ambientale per l’Arno e stigmatizza la ragione principale che ha fin lì impedito l’avvio del progetto di parco e del risanamento: la proprietà del Comune di Firenze. Zampoli propone a tutti gli enti locali interessati di “sottoscrivere un protocollo d’intesa”

1994-95. Gli architetti Giorgio Caselli e Antonella Valentini eseguono un rilievo strumentale dell’intero complesso dal quale emerge un quadro conservativo del complesso caratterizzato dall’inconsueta robustezza delle strutture storiche, le cui deficienze conservative possono essere imputate alla brusca ed ormai trentennale interruzione dell’attività manutentoria

1995 autunno. Il Provveditorato alle Opere Pubbliche della Toscana, impegnato nei lavori di sistemazione delle strutture idrauliche, auspica l’impegno delle amministrazioni pubbliche per il restauro dell’intero complesso. Michele Gesualdi, presidente della Provincia di Firenze,visita le Gualchiere

  1. I Comuni di Firenze, Bagno a Ripoli e Pontassieve firmano un protocollo d’intesa per il recupero delle Gualchiere. L’assessore all’Ambiente Adalberto Scarlino, in rappresentanza del Comune di Firenze, sottolinea il “valore unico” e il “grande interesse documentario” delle Gualchiere. Promette l’impegno finanziario del suo Comune prevedendo per l’edificio principale una struttura culturale […]. Museo dell’Arno, Centro di documentazione della storia del territorio, Museo del lavoro, potrebbero essere le opportune destinazioni di questo complesso che è affascinante”. Per gli edifici del piccolo borgo circostante, Scarlino prefigura una destinazione civile, residenziale, con l’eventuale utilizzo per servizi commerciali e pubblici esercizi, in modo non preminente, ma necessario alla funzione collettiva del complesso”.All’evento partecipano anche studiosi di chiara fama: Giovanni Cherubini, Riccardo Francovich e Paolo Galluzzi (chiamati a costituire un comitato scientifico allargato ai dirigenti dei Comuni interessati)

1998 marzo. In Palazzo Vecchio, nell’ambito della Settimana della Cultura Scientifica,si inaugura la mostra itinerante Le ruote della fortuna. Il sindaco di Firenze Mario Primicerio conferma l’impegno della sua amministrazione a vantaggio di un patrimonio che ci arriva attraverso i secoli e che oggi dobbiamo rilanciare

2000 inizio. La Regione Toscana classifica le Gualchiere come monumento a carattere nazionale

2000 estate. Il sindaco di Bagno a Ripoli, Giuliano Lastrucci scrive una lettera aperta all’assessore alla Cultura del Comune di Firenze, Simone Siliani, in cui invita a concretizzare gli impegni presi

2001 11 giugno. Comune e Provincia di Firenze sottoscrivono con la Regione Toscana il ponderoso protocollo d’intesa per il patto per lo sviluppo di Firenze, che – al punto riguardante il recupero degli spazi storici – considera le Gualchiere di Remole come esempio mirabile “delle antiche strutture produttive legate all’uso delle acque”. Si rinnova il protocollo d’intesa del 1996

  1. Lo Schema di Programma triennale dei Lavori Pubblici ed elenco annuale del Comune di Firenze contempla il progetto n. 1118 Gualchiere: recupero, restauro e consolidamento una previsione di spesa di 20 miliardi di lire, evidentemente secondo le linee dettate dal progetto Bottai.

Si cambia rotta, anzi no

 Improvvisamente le Gualchiere vengono inserite nell’elenco dei beni da dismettere e quindi iniziano i tentativi del Comune di Firenze di mettere in vendita il complesso edilizio e fondiario a privati interessati a farne non già un polo museale ma un albergo di lusso, in contrasto con gli strumenti urbanistici del Comune di Bagno a Ripoli, che contemplano l’utilizzo dell’immobile anche e soprattutto come museo, nell’ambito di un parco fluviale dell’Arno

2002-2003. Il Comune di Bagno a Ripoli propone la nuova area naturale protetta di interesse locale Poggio Alberaccio-Gualchiere di Remole: 736 ettari di terreni intorno al complesso manifatturiero industriale, che viene considerato nell’anpil come emergenza storica

2003 maggio (DLCP n. 89): la Provincia recepisce l’Anpil, che viene inserita nel IV Programma Regionale per le Aree Protette 2004-2007 ma alla delibera non segue la vera e propria codificazione e attivazione

2003 maggio (www.members.xoom.virgilio.it): per la Festa dell’Arno organizzata anche in collaborazione con la nuova Associazione per l’Arno (come poi si è puntualmente ripetuto nei due anni 2004-2005), il Comitato per la Costituzione del Parco Fluviale a Candeli ha intrapreso la discesa in canoa nel tratto fra le Gualchiere di Remole e il Mulino del Guasti (pescaia della Nave a Rovezzano), tratto scelto in quanto “ambiente naturale di particolare suggestione che deve essere restituito alla gente per la sua libera fruizione a scopi ricreativi, ludici e sportivi”

2002-2004. Il Piano Strategico di Firenze e dell’area metropolitana fiorentina individua, tra gli obiettivi prioritari, sia la realizzazione del parco metropolitano dell’Arno da Figline Valdarno alla Gonfolina, che comprende un ecomuseo alle Gualchiere di Remole, e lo sviluppo del patrimonio culturale cosiddetto minore dei Comuni dell’area metropolitana, come gli antichi opifici della lana alle Gualchiere di Remole

2004 luglio. http://www.matteorenzi.it: Matteo Renzi, Presidente della Provincia di Firenze sostiene che il recupero delle Gualchiere acquista un suo innegabile valore […] perché si tratta di dare nuova vita ad un gioiello non solo dell’architettura, ma anche della storia produttiva sia a livello regionale che nazionale

2004 luglio-dicembre.  Il Laboratorio “Le Gualchiere”, con referente Angela Del Soldato – forte del successo arriso alle visite guidate organizzate dal Circolo CRAL Comune di Bagno a Ripoli con il patrocinio di diverse Istituzioni Pubbliche, nell’ambito dell’iniziativa “Insieme in riva all’Amo e dintorni” – raccoglie 600 firme per il recupero a fini pubblici del complesso monumentale, avanzando proposte concrete per funzioni legate alla produzione e alla promozione di cultura e di espressioni artistiche, destinando spazi ad attività espositive e ad eventi musicali, teatrali etc.

2005 marzo (www.lanazione.quotidiano.net): il Comune di Firenze (con gli assessori Gianni Biagi e Riccardo Nencini) partecipano alla Fiera del Marketing di Cannes, presentando a privati ed imprese le opportunità di investimento in vari complessi da recuperare tra cui, appunto, le Gualchiere (pur per funzioni almeno in parte alberghiere e quindi di tipo privatistico) che erano state allora inserite ne “l’elenco dei beni suscettibili di valorizzazione e dismissione di cui all’art. 58 del D.L. 112/2008 convertito in Legge 6 agosto 2008 n. 133” (come si legge nell’Avviso d’Asta del 2017 e nei relativi allegati)

  1. Sergio Morozzi, Leonardo Rombai e Lorenzo Sanseverino, per conto di Italia Nostra e del Coordinamento dei Comitati Civici di Bagno a Ripoli, girano il DVD Le Gualchiere di Remole: una storia lunga 700 anni ma un recupero ancora all’Anno Zero. La storia e le testimonianze di chi vive alle Gualchiere: Angela Del Soldato e Piero Gensini

2006 1° maggio. Nell’occasione della Festa dell’Arno, Italia Nostra, il Gruppo Spontaneo “per uno sviluppo eco-storico-culturale sostenibile Laboratorio Le Gualchiere” e il Coordinamento dei Comitati Civici di Bagno a Ripoli redigono una petizione SOS GUALCHIERE DI REMOLE, con sua sottoscrizione da parte di oltre 500 cittadini

2009/inizio 2010. La Provincia di Firenze esegue importanti lavori di restauro alla pescaia e alla gora, ove ha progettato di costruire una centrale idroelettrica nel contesto del programma di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili

2009 luglio. Entra in scena Dario Nardella allora Vice Sindaco di Firenze. Nell’ambito del convegno International Conference On Traditional Knowledge and Living Heritage, tenutosi a Palazzo Vecchio, una domenica di luglio l’amministratore risale l’Arno in barca in compagnia di esperti di beni culturali, docenti universitari e politici. L’architetto Pietro Laureano propone di realizzare un Centro Internazionale dei Saperi dell’Unesco. Nardella appare entusiasta: il Comune di Firenze congela la vendita delle Gualchiere

2009 settembre. Come conseguenza del convegno internazionale del luglio, il Vice Sindaco Dario Nardella sottoscrive – con il Sindaco di Bagno a Ripoli Luciano Bartolini, l’Assessore della Provincia di Firenze Quercioli, Pietro Laureano per Ipogea e i rappresentanti di The Maria Nobrega Foundation e Fondazione Romualdo Del Bianco – la dichiarazione d’intenti per la creazione alle Gualchiere dell’Istituto Internazionale delle Conoscenze Tradizionali che avrebbe dovuto essere presentato alla Conferenza Generale dell’Unesco del 2011 per essere riconosciuto come Istituto Unesco di II Categoria. Il progetto elaborato nell’occasione da Ipogea si intitola Conciliare la città con il fiume e il paesaggio, e prevede, tra l’altro, il “restauro a scopo museale delle ruote idrauliche e dei mulini”; la formazione, nel borgo, della sede “dell’Istituto e della Banca delle Conoscenze Tradizionali e Innovative, insieme a laboratori artigiani e punti espositivi di tessuti realizzati secondo l’esperienza e la qualità storica”; “la produzione di energia sostenibile” con idroturbine e un sistema di trasporto idroviario sul fiume per mezzo di barche elettriche; la creazione di un parco attrezzato nei terreni circostanti con macchine idrauliche e strutture per il tempo libero e lo svago sull’acqua

2013 12 agosto. Le Gualchiere di Remole e l’area circostante sono sottoposte a provvedimento di tutela dal MIBACT ai sensi del decreto legislativo n. 42/2004, in quanto possedenti pienamente “i requisiti di interesse storico-artistico” come dall’analitica e puntuale relazione redatta dal funzionario di zona della competente Soprintendenza, architetto Emanuele Masiello. Le Gualchiere “costituiscono una delle maggiori testimonianze di archeologia paleoindustriale in Europa. L’imponente complesso industriale – in abbandono ormai da oltre 30 anni con le sue torri merlate, la vicina pescaia, la casellina per la foderaia e la gora – è tuttora considerato l’unico  esemplare, fra gli antichi opifici medievali dell’area fiorentina, ancora significativamente conservato, e che peraltro consente la straordinaria lettura del testo architettonico originario e delle trasformazioni successive

2015 aprile. Il Consiglio Comunale di Bagno a Ripoli approva il Piano Strutturale (delibera consiliare n. 40 del 21 aprile) che all’art. 28 punto 3 individua le Gualchiere tra gli “Edifici matrice dell’identità storico-culturale” e all’art. 69 quale “Centro direzionale del Parco Fluviale” (essendo lo spazio circostante il fiume considerato zona agricola e ambito di reperimento delle aree naturali protette di interesse locale), con rinvio al Regolamento Urbanistico per una specifica disciplina d’uso finalizzata a combinare il restauro del complesso con modalità di utilizzazione sostenibili che ne garantiscano l’unitarietà e la fruizione pubblica. Il Regolamento Urbanistico (delibera consiliare n. 41 del 21 aprile) all’art. 43 inserisce le Gualchiere fra i “Complessi storico-culturali di rilevanza territoriale”, in coerenza con il Piano Strutturale, prevedendovi “una struttura polifunzionale strategica finalizzata alla formazione, alla cultura, alla convegnistica, alla ricreazione, alla ristorazione, alla ricettività”. Interventi da ottenere mediante un piano attuativo accompagnato da un Business Plan da approvare insieme alle competenti Soprintendenze

 Si cambia rotta, anzi sì

 2016 agosto. Per sette anni all’Unesco delle Gualchiere non hanno più sentito parlare. All’improvviso, con un articolo pubblicato su “La Repubblica” del 21 agosto 2016 (Il complesso medievale delle Gualchiere di Remole potrebbe tornare presto in vendita), la prospettiva della cessione torna tra le priorità del Comune di Firenze, che conta di ricavarne tra i 3 e i 3,5 milioni di euro e ha già mosso i primi passi concreti. L’assessore al patrimonio Federico Gianassi durante i mesi estivi si fa vivo con la Cassa depositi e prestiti, che però a fine anno declina l’offerta

2016 ottobre-novembre. Per iniziativa di Italia Nostra, le Gualchiere di Remole vengono adottate tra “I luoghi del cuore FAI – Progetto 2016”, ottenendo in breve tempo 163 voti

2016 23 dicembre. Su richiesta del Comune di Firenze, il MIBACT concede l’autorizzazione all’alienazione con decreto n. 230/2016 che fa seguito alla delibera di autorizzazione del 21 dicembre da parte della Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale. Da sottolineare che il MIBACT prescrive di inserire nell’atto di vendita la condizione che qualsiasi lavoro s’intenda eseguire è sottoposto “a preventiva autorizzazione della competente Soprintendenza” e che comunque “siano attuati urgenti interventi di messa in sicurezza e di mantenimento in condizioni di pulizia e decoro degli immobili e delle aree pertinenziali [e] siano attuati, con la dovuta sollecitudine, adeguati e complessivi interventi di restauro”. E, più in generale, che l’immobile – al di là del mix delle previsioni urbanistiche di tipo culturale, sociale e turistico-ricettivo – “non dovrà comunque essere destinato ad usi, anche a carattere temporaneo, suscettibili di arrecare pregiudizio alla sua conservazione e fruizione pubblica o comunque non compatibili con il carattere storico e artistico del bene medesimo”.

2017 31 gennaio (Del. C.C di Firenze n. 2017/C/00011): il complesso delle Gualchiere è messo all’asta – da tenersi il 29 giugno – ad un prezzo di assoluta svendita a saldo. Solo 2,2 milioni di euro chiesti per l’intero lotto dal Comune fiorentino (i fabbricati distinti catastalmente in 49 unità immobiliari per 3129,10 mq, e i terreni contigui a vocazione agricola per 38.160 mq),“vuoto da persone e cose”, dunque libero dagli antichi macchinari e attrezzi che servivano alle lavorazioni industriali e che ovviamente rientrano nel patrimonio culturale

2017 10 febbraio. Gli studenti dell’Istituto ISIS Leonardo da Vinci di Firenze presentano pubblicamente alle Giubbe Rosse, come già fatto nell’Aula Magna del loro Istituto il 3 novembre 2016 e come faranno nuovamente il 17 maggio 2017 – in un affollato incontro  con l’onorevole Alfonso Bonafede, l’assessore alla cultura di Bagno a Ripoli Annalisa Massari e i rappresentanti delle associazioni Italia Nostra e I Renaioli e dei comitati dei cittadini – il lavoro in video svolto con il Prof. Girolamo Dell’Olio e gli altri docenti per conoscere le Gualchiere e per sensibilizzare le istituzioni e la cittadinanza sul problema del recupero del monumento

2017 8 marzo. Si guarda all’Europa. I Comuni di Bagno a Ripoli, Pontassieve, Fiesole e Rignano puntano al progetto europeo Ad Arnum per ottenere ricadute positive sul territorio fluviale e monte di Firenze e anche sul complesso delle Gualchiere. A Remole si effettua il sopralluogo congiunto dell’amministrazione comunale ripolese e della Commissione urbanistica di Palazzo Vecchio presieduta da Leonardo Bieber. Francesco Casini, sindaco di Bagno a Ripoli lancia l’ennesimo appello a recuperare in tempi brevi la struttura trecentesca abbandonata da anni. «Dispiace moltissimo che un monumento di archeologia preindustriale di tale pregio architettonico e artistico, nei secoli appartenuto alle più nobili famiglie fiorentine e all’Arte della lana, oggi versi in questo stato di incuria e di abbandono – dice il sindaco Casini -. Serve agire in fretta per recuperare la struttura ed evitare che lo stato di deterioramento dell’antico mulino si aggravi ulteriormente». Egli non chiude alla possibilità di investimenti privati per recuperare la struttura, con un mix di funzioni che potrebbero essere ricettive o residenziali. A patto che, però, una parte del complesso mantenga una fruibilità pubblica, come previsto anche dal nostro Regolamento urbanistico. Magari con la creazione di un percorso museale che testimoni la tradizione manifatturiera, artistica e artigiana dell’antico mulino proprio in quella porzione della struttura che un tempo ospitava l’opificio vero e proprio, la ‘sala macchine’, in cui si lavorava la lana con l’impiego delle ruote idrauliche. Leonardo Bieber giudica“molto positive le parole del sindaco Casini in merito ad un recupero basato su un mix funzionale”. E aggiunge: “Durante il sopralluogo abbiamo avuto modo di visitare anche il laboratorio dello scultore Piero Gensini, che potrebbe costituire un’occasione per una riqualificazione che contempli funzioni artistiche”. Si noti che l’avviso d’asta appena emesso prevede che Il bene è da considerare libero in quanto l’Amministrazione comunale procederà a trasferire l’immobile vuoto da persone e cose, e su di esso grava il diritto di prelazione di cui al D. Lgs. 42/2004 e ss.mm.ii. in quanto sottoposto a vincolo culturale. Il consigliere del gruppo Firenze riparte a sinistra Giacomo Trombi insieme al capogruppo Tommaso Grassi dichiara: “Oggi la commissione urbanistica, su nostra richiesta, ha effettuato un sopralluogo alle Gualchiere di Remole, uno splendido complesso paleoindustriale di proprietà del Comune di Firenze situato nel territorio di Bagno a Ripoli. Abbiamo fortemente voluto questa visita perché tutti i membri della commissione potessero farsi un’idea ben precisa sia del valore storico, culturale, paesaggistico ed architettonico del complesso, sia toccare con mano lo stato di rovina completa in cui versano gli immobili. Il complesso risale al 1300, nasce come insediamento di tipo paleoindustriale legato alle arti della lana fiorentina ed ad alcune fra le più potenti ed importante famiglie fiorentine, come gli Albizi. Inoltre, il sito ospita il laboratorio di un illustre fiorentino: lo scultore Piero Gensini, dell’accademia delle Arti del Disegno di Firenze. In un qualsiasi altro comune, un sito come questo sarebbe il fiore all’occhiello, il pezzo forte da mostrare a turisti e visitatori. Firenze da questo punto di vista è sicuramente fortunata, con un patrimonio artistico ineguagliabile, ma questo non può scusare la colpa di aver lasciato andare in malora un complesso splendido come le Gualchiere. L’appello che dunque rivolgiamo è che minoranza e maggioranza si uniscano e compattamente chiedano all’Amministrazione Comunale di non lasciare crollare (in senso letterale) le Gualchiere, di valorizzare il sito, privilegiandone gli aspetti culturali, artistici, artigianali e storici, evitando che finisca in mani private ed adoperandosi in tutti i modi e presso tutte le sedi per trovare fondi e risorse per restituire alle Gualchiere la dignità che spetta a questa piccola perla sulle sponde dell’Arno

2017 marzo-aprile. L’assessore Federico Gianassi, incalzato dalle interpellanze comunali, sostiene la correttezza del prezzo di vendita e della procedura di alienazione delle Gualchiere di Remole. La fruibilità pubblica dell’edificio così come il percorso museale (sostenuti dal Sindaco di Bagno a Ripoli) scompare dal bando e si trasferisce al parco esterno. Come è noto le Gualchiere risultano al Catasto Fabbricati come un immobile costituito da 49 distinte unità immobiliari, già adibite per la gran parte ad Opificio e solo in parte a destinazione abitativa […], per una superficie lorda ragguagliata di circa 3.129,10 mq nonché da aree agricole, inclusive delle gore a servizio dell’originario Opificio idraulico, rappresentate al Catasto Terreni per una superficie catastale complessiva di mq 38.160″.

2017 30-31 marzo, G7 ICOMOS “Forum della partecipazione patrimonio e sostenibilità”: all’importante evento culturale internazionale, promosso a Firenze da Pietro Laureano e Icomos, la classe II Fotografi Multimediali Sezione A dell’ISIS Leonardo da Vinci di Firenze organizzano nel chiostro della Santissima Annunziata una mostra fotografica sulle Gualchiere di Remole. Con il gruppo “Insieme dalla parte delle Gualchiere”, cui aderiscono Associazione Culturale I Renaioli, Comitato Valdisieve, Italia Nostra, Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio, T-Rafting, Beatrice Bensi, Angela Del Soldato, Giancarlo Donati Cori, Piero Gensini, Antonio Massi, Sergio Morozzi, Sonia Redini, è stato presentato un appello a HRH il principe di Galles, Carlo d’Inghilterra, presente a Firenze per coinvolgerlo nella campagna per il recupero pubblico dell’antico monumento industriale che, ai tempi d’oro, gualcava essenzialmente o soprattutto lane inglesi. Il principe Carlo, che risponde assicurando al Sindaco il suo interessamento e intervento attivo nell’operazione: “ You may be aware that HRH did tell The Mayor of Florence that he had heard of your plans for the Old Watermill. It would be very good to hear a little more of where things are with that project and to understand what your planned next steps will be…”.

2017 aprile. L’architetto Pietro Laureano, Presidente di Icomos Italia, fa conoscere la foto della lettera di risposta del Sindaco di Firenze Dario Nardella a HRH il Principe di Galles in cui, proprio a partire dall’intervento fatto al G7 ICOMOS sul caso delle Gualchiere, lo rassicura che sarà realizzata una task force presieduta da lui stesso insieme all’Icomos e alla fondazione del Principe

2017 30 maggio. Tra le tante prese di posizione dei cittadini, delle associazioni e anche di non pochi amministratori fiorentini e ripolesi contro “la svendita” delle Gualchiere e un futuro del monumento come “resort di lusso”, del tutto ragionevole appare quella della consigliera comunale cittadina Cristina Scaletti, indirizzata finalmente verso la prospettiva ambiziosa di progetto europeo che compete ad una città come Firenze, patrimonio dell’umanità: “Ci auguriamo che il sindaco ci ripensi e che metta in piedi con la Regione e lo Stato un progetto per accedere a finanziamenti europei al fine di rendere patrimonio del mondo e non di pochi le Gualchiere di Remole“.

Sempre il 30 maggio 2017, al circolo Vie nuove si incontrano cittadini e studiosi, associazioni e comitati che hanno a cuore il recupero e la fruizione su basi pubbliche delle Gualchiere, e per organizzare il convegno del 26 giugno.

ADDENDA 2017-2018 in previsione del convegno del 27 giugno 2018 “Le Gualchiere di Remole. Presente e futuro di un monumento fiorentino di archeologia              industriale”(Palazzo Bastogi, Via Cavour 18)

2017 26 giugno. Presso il Circolo Vie Nuove di Firenze si tiene il convegno “Gualchiere di Remole. Fortuna             e destino di Firenze”, con la partecipazione di Luciano Bartolini, Franco Cardini, Pietro Laureano,             Leonardo Rombai e Guido Vannini e di numerosi rappresentanti di Italia Nostra, dei Comitati di    Bagno a Ripoli, dell’Arci e di altre associazioni, per discutere anche del presente e del futuro        dell’antico complesso industriale: che deve essere da tutti considerato non come “un peso di cui   liberarsi dopo 700 anni di storia, ma una ghiotta opportunità culturale ed economica”

2018 16 gennaio. Il gruppo di lavoro costituitosi presso il Circolo Vie Nuove scrive ai Sindaci di Firenze e             Bagno a Ripoli e al Presidente della Camera di Commercio di Firenze per segnalare che al             provvedimento di tutela del 12 agosto 2013 “non ha fatto seguito un intervento sostanziale per la             conservazione e meno che mai, ovviamente, per la valorizzazione”. Da qui, l’appello perché “si apra             rapidamente un tavolo, il più largo e rappresentativo possibile, tra i soggetti pubblici che hanno             responsabilità e competenze istituzionali sul complesso monumentale delle Gualchiere di Remole,             l’Università di Firenze, le Fondazioni bancarie, le associazioni degli imprenditori e la Camera di             Commercio, che stimoli, promuova e indirizzi la formazione di progetti pubblici e privati per salvare             le Gualchiere di Remole

2018 26 aprile. Italia Nostra segnala alla competente Soprintendenza le pessime condizioni conservative delle Gualchiere di Remole, chiedendo un pronto intervento al riguardo

2018 maggio-giugno. Rappresentanti del FAI-Fondo Ambiente Italiano visitano le Gualchiere. La visita             acquista rilievo nazionale, come dimostrano i servizi sul TG1 e sul TG3 del 30 e 31 maggio. Le             Gualchiere sono promosse – dal gruppo degli amici costituitosi presso il Circolo Vie Nuove – tra “I             luoghi del cuore 2018” FAI, iniziativa mirata a fare conoscere beni di valore inestimabile talvolta dimenticati e in molti casi bisognosi di tutela e di recupero

2018 6 giugno. La Soprintendenza fiorentina scrive al Sindaco di Firenze e per conoscenza al Sindaco di Bagno a Ripoli di “ottemperare, con la dovuta sollecitudine, agli obblighi conservativi di cui all’art. 30 del D. Lgs. n. 42/2004” in considerazione delle “pessime condizioni conservative in cui giacciono da molti anni le Gualchiere di Remole”.

 

 

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