ITALIA NOSTRA SULLA TRAMVIA FIRENZE- BAGNO A RIPOLI E SULLO STADIO ARTEMIO FRANCHI

Comunicato Stampa

La polemica su restyling del Franchi e le Tramvie diventa l’occasione per l’ennesimo attacco alle Soprintendenze. Questa volta è Federico Bussolin, capogruppo in Comune della Lega Salvini, ad attaccare Stefano Pessina: “Con questo modus operandi, tra ‘Bosco d’Acciaio’ di Santa Maria Novella e bocciatura preventiva del restyling dello Stadio, la Soprintendenza diventa un organo statale da rivedere, se non da cancellare: ufficio complicazione cose semplici!”.

Motivo degli attacchi è stata un’intervista rilasciata al Corriere Fiorentino il 29 ottobre nella quale Pessina dichiarava di non aver mai ricevuto dal Comune il progetto definitivo della Linea 3.2 per Bagno a Ripoli e quindi di non aver mai dato il via libera a quell’opera. Aggiungendo, in risposta ad una sollecitazione del direttore Ermini, che dovrebbe essere l’Amministrazione a chiarire perché abbia pubblicato il crono programma dei cantieri senza un progetto autorizzato.

In relazione a tutto ciò Italia Nostra precisa quanto segue.

Tramvie

Pessina si è limitato a constatare quanto è sotto gli occhi di tutti. A distanza di un anno dalla presentazione del progetto definitivo della Linea 3.2, dopo che la Soprintendenza si era opposta allo spostamento dei filari di alberi lungo i viali, e dopo le voci riguardanti la costruzione di tunnel stradali sotto le piazze della Libertà e Beccaria, la Conferenza dei servizi non si è ancora chiusa.  La scelta di pubblicare un progetto con l’indicazione del crono programma prima ancora che questo sia stato approvato ha dato il via – in data 23 ottobre – ad un adempimento formale quale la verifica di assoggettabilità a VIA e ad una consultazione ufficiale, con tanto di termine di 45 gg. per le osservazioni. Ciò dimostra la volontà dell’Amministrazione di voler procedere anche indipendentemente dal parere del Soprintendente e a dispetto dei dubbi crescenti sul modo in cui si sta realizzando questa infrastruttura.

Restyling del Franchi

Non c’è stata alcuna bocciatura preventiva del restyling dello Stadio da parte della Soprintendenza, al contrario sono state fatte molte aperture. Il Soprintendente ha addirittura auspicato la riconversione di quell’impianto ai fini della sua tutela, anche per scongiurare il triste destino di monumenti analoghi, oggi completamente abbandonati. Evidentemente in base ad una ferma volontà politica e contro le intenzioni della stessa proprietà della Fiorentina, si è preferito, dopo una tragicomica contesa tra comuni della Città metropolitana, insistere sulla soluzione Mercafir. Una soluzione onerosa per il Comune e dalle conseguenze urbanistiche, ambientali ed economiche incalcolabili.

Restano sul Franchi le vere domande.

Perché si è scelto di affidare il progetto allo studio Archea di Casamonti?

Perché non si è tenuto conto di un altro progetto presentato a luglio che dimostrava la possibile utilizzazione degli spazi compresi tra vecchie e nuove curve?

Perché non ci si è orientati verso un serio concorso ad inviti gestito da una Commissione di esperti in restauro e recupero degli edifici monumentali moderni e del cemento armato?

Italia Nostra richiede che su due questioni di questa rilevanza urbanistica per tutta la Città si apra un serio dibattito pubblico e si smetta con una prassi inaccettabile di atti per niente trasparenti ed improntati non ad una seria cultura del progetto ma alla ormai triste e dannosa pratica del “navigare a vista”, che il Sindaco, la Giunta e la maggioranza che li esprime da anni portano avanti, purtroppo con risorse finanziarie e con patrimonio pubblici, cioè della cittadinanza.

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